Mondiali Aigle-Martigny 2020, organizzazione al lavoro per svolgere l’evento: “Ma non a qualsiasi costo”
I Mondiali di Aigle-Martigny 2020 continuano ad essere avvolti nel dubbio. L’incertezza riguardo lo svolgimento della rassegna iridata aleggia da qualche settimana e malgrado l’evento sia ancora lontano per il momento la stima è del 50% che si possa correre. L’organizzazione fa sapere di lavorare “alacremente” affinché il programma previsto dal 20 al 27 settembre possa svolgersi regolarmente, ma è chiaro che la situazione ha molte variabili, malgrado si respiri un’aria di “ragionevole ottimismo”, come spiega il copresidente del comitato Grégory Devaud. Se dunque al momento le manifestazioni con più di 1000 persone sono proibite sino a fine agosto in Svizzera, si spera che in seguito l’allarme possa essere rientrato.
“I responsabili politici sono molto prudenti, ma anche l’organizzazione – spiega Devaud a RTS, rilanciato da DirectVélo – Ci saranno sicuramente delle restrizioni e misure che bisognerà mettere in piedi. Noi vogliamo organizzare una festa di ciclismo, ma non a qualsiasi costo. Bisognerà essere coerenti con le decisioni da prendere ed evitare di accanirsi. Mi sembra chiaro che sia l’aspetto principale è rispettare la salute umana”.
L’elemento chiave è dunque “l’umiltà rispetto alla situazione attuale”, senza voler necessariamente forzare l’evento a svolgersi se non ci sono le condizioni necessarie, di sicurezza e salute, ma anche ovviamente da un punto di vista sportivo. Non è dunque da escludere un eventuale rinvio, anche se trovare una nuova data non sarà semplice visto che le prossime edizioni sono state assegnate fino al 2024 e che nel 2025 è previsto l’esordio in Africa: “Nella configurazione attuale, è o quest’anno o mai – ammette l’organizzazione – Tuttavia, eventualmente si potrebbe immaginare un rinvio ad una data più lontana come nel 2024 (anche se l’evento è assegnato già a Zurigo, ndr), 2026 o 2027. Ma probabilmente sarebbe con un modello diverso”.
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